In visita dallo stambecco.

Esperienze nella natura nel Parco Naturale Beverin

Due stambecchi nel terreno scosceso.
Naturpark Beverin
Nel Parco Naturale Beverin vivono circa 350 stambecchi, maschi e femmine. E durante i tre giorni sulla viaCapricorn è possibile avvistare numerosi altri abitanti del Parco: timidi o fiduciosi, piumati, pellicciati o cornuti. Il momento e il luogo migliore per gli avvistamenti è qualcosa che Paul Gartmann, guardiacaccia nella Safiental per oltre 30 anni, conosce bene.

Testo – Lisa Savenberg / Immagine – Nico Schaerer

Giorno 1

Dal Glaspass a Turra

In qualsiasi direzione e da qualsiasi punto si parta per la viaCapricorn (Capricorn è il termine romancio per «stambecco»), un binocolo è d'obbligo. Il percorso circolare attraversa un vero e proprio paradiso per gli animali: attorno al Piz Beverin, nel cuore del Parco Naturale Beverin, si trova una bandita federale di caccia. È qui che è di casa la colonia di stambecchi di Safien-Rheinwald, con i suoi 350 esemplari circa. L’itinerario qui descritto non inizia tuttavia con i pellicciati, ma con i piumati sul Glaspass: è qui che in ottobre si svolge la Giornata internazionale degli uccelli migratori. Anche per gli abitanti della Valle di Safien il Glaspass è stato per secoli un luogo di passaggio, la più importante via verso il mondo esterno: lo attraversavano carichi di bestiame e merci per raggiungere la città-mercato di Thusis.

Parco naturale di Beverin con vista su Safien.
Paul Gartmann su un sentiero del Parco Naturale Beverin.

Dall'Inner Glas, una ripida discesa di 500 m di dislivello conduce a Safien Platz. Proseguendo sulla strada della valle, è d'obbligo una sosta al negozietto self-service Spensa: è stracolmo di prodotti della Safiental. Il sentiero sale poi attraverso il bosco Platzer Cherawald e conduce a Camanaboda: da questo insediamento Walser si gode di una meravigliosa vista sul versante opposto della valle di Safien e sulle sue montagne. Non c'è da stupirsi che molti animali selvatici si sentano a casa nel Parco Naturale. Paul Gartmann, che qui ha lavorato come guardiacaccia per 33 anni, spiega che il periodo migliore per osservarli è la primavera e l'inizio dell'estate. È il momento in cui la natura si risveglia e lentamente si scrolla di dosso i freddi mesi invernali. «Se si sale su in questo periodo, d’un tratto ci si può ritrovare in mezzo a un branco di stambecchi o di camosci», dice. Gli occhi gli si illuminano. La caccia e l'osservazione della fauna selvatica hanno affascinato Gartmann sin da bambino: «Ho semplicemente trasformato una passione in una professione», spiega entusiasta l'ormai pensionato abitante della valle.  

Paul Gartmann nel Parco Naturale di Beverin davanti a un lago di montagna.
Paul Gartmann osserva il Parco Naturale Beverin.

Camanaboda regala altre occasioni di incontro con gli amici a quattro e a due zampe, anche se questi sono più docili. La fattoria della famiglia Blumer ospita mucche e pecore, asini e pony, galline e capre. I Blumer hanno inoltre trasformato una vecchia stalla in una Beizli e in un appartamento di vacanza. Non è raro che nella Safiental si pernotti dove un tempo veniva immagazzinato il mangime per il bestiame: c’è addirittura un'associazione dedicata alla salvaguardia e alla ristrutturazione delle tipiche stalle della Safiental.

Il sentiero sale poi leggermente e procede all'interno della valle a un'altitudine di circa 2000 metri. Attraversando Bawald e il suo bosco si raggiungono le vicine frazioni di Turra e Thalkirch, dove ci attendono due accoglienti luoghi di ristoro. Una è il Turrahus, una casa walser di 300 anni con ristorante, camere doppie, multiple e dormitorio per gruppi. La seconda è il Gasslihof di Thalkirch, che serve la propria carne biologica nella sua stube. E se si decidesse di pernottare in una delle sue rustiche camere, potrebbe accadere di ricevere in sogno la visita di un vero Capricorn. Saranno i palchi di cervo e compagnia bella che decorano le pareti?

Giorno 2 e 3

Da Turra al Glaspass, via Wergenstein

Il giorno successivo è in programma l'impegnativa salita all'Alperschälli. E qui bisogna tenere gli occhi ben aperti perché in «estate la colonia di stambecchi si divide in due branchi, uno si stabilisce intorno al Beverin e l'altro nella zona dell'Alperschälli», spiega Paul Gartmann, che per anni ne ha censito e documentato la popolazione. È stata la parte migliore del suo lavoro, dice l'ex guardiacaccia: «Con gli stambecchi ho potuto instaurare una sorta di rapporto, riconoscendone pure alcuni».

Risalendo sulla Farcletta digl Lai Grand, si incontrano due punti di osservazione della fauna selvatica, una buona alternativa alle escursioni guidate che vi sono dedicate. Con un po' di fortuna, qui si possono scorgere altri abitanti del Parco naturale, come camosci, aquile reali o pernici e forse qualche lepre saltellante. Oppure potreste udire il verso stridente della timida coturnice, sempre ben mimetizzata con il suo piumaggio color ardesia. È importante rimanere sui sentieri e mantenere le distanze: «Meno disturbiamo gli animali, meglio possiamo osservarli», dice Gartmann.

Cascata nel Parco Naturale Beverin.
L'ex guardiacaccia Paul Gartmann.

Dopo il lago di montagna Lai Grand, il sentiero attraversa le torbiere alte dell'Alp Anarosa. Si passa poi per l'Alp Nurdagn – con capanna e posti letto - e si scende fino a Wergenstein. All'Hotel Restaurant Capricorns è possibile visitare la piccola esposizione sugli stambecchi e rilassarsi gustando un ottimo pasto. Le grandi finestre panoramiche della sala da pranzo ci fanno vivere l’atmosfera della natura, anche mentre lentamente si veste delle sue tinte notturne.

Il giorno seguente, mentre le famiglie possono avventurarsi nella Caccia al Capricorn, si prosegue con la tappa successiva diretta verso il Carnusapass – e che volendo si può accorciare con il Bus Alpin Beverin. Questo tratto in quota offre delle splendide opportunità per osservare gli animali. Infine, il sentiero scende attraverso il bosco e poi, negli ultimi 200 metri di dislivello, sale fino al Glaspass. Da qui, seguendo l'esempio degli uccelli migratori, si prosegue il viaggio nella direzione desiderata.

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Tre corvi volano sulle cime nebbiose delle montagne.

Escursione

La viaCapricorn inizia ufficialmente a Wergenstein e conduce attraverso il Carnusapass fino al Glaspass. Il secondo giorno, il percorso prosegue attraverso la Valle di Safien fino a Turra. Il gran fin

La viaCapricorn inizia ufficialmente a Wergenstein e conduce attraverso il Carnusapass fino al Glaspass. Il secondo giorno, il percorso prosegue attraverso la Valle di Safien fino a Turra. Il gran finale è la salita all'Alperschälli, ricco di fauna selvatica: per questo tratto sono necessarie sicurezza di marcia e resistenza.  Si ritorna al punto di partenza passando per l'Alp Anarosa.

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In breveCuriosità sugli animali

C’è chi vola, chi salta, chi pascola e chi fischia! Il Parco Naturale Beverin è un paradiso per gli animali, sia per quelli selvatici che per quelli meno selvatici, e su cui ci sono molte cose avvincenti da scoprire. Il Parco è inoltre impegnato nel preservare la biodiversità e nel promuovere una buona coesistenza fra esseri umani e animali.

  • 100 anni è durata l’assenza del Suino Nero delle Alpi dal Parco Naturale Beverin - dal 2021 sono tornati nella regione.
  • 200 è il numero di territori di allodole, la cui popolazione – regolarmente censita dal 2016 – rimane stabile.
  • 24 anni è l'età massima di uno stambecco femmina.
  • 31 km2 è la superficie della bandita federale di caccia attorno al Piz Beverin.
  • 2 sono gli animali non autoctoni di cui si possono ammirare le gobbe a Safien Platz: sono i due cammelli della famiglia Bandli.

 

Lisa Savenberg

Autore.

Lisa Savenberg

Lisa Savenberg preferisce esplorare nuovi luoghi a piedi, sia paesaggi naturali selvaggi che città vivaci. Professionalmente, si occupa di comunicazione e di editing e i suoi testi sono apparsi, ad esempio, su «Transhelvetica».